L'aumento costituisce una caratteristica del tutto particolare della lingua greca nell'ambito delle lingue indoeuropee. Nel corso dei secoli immediatamente precedenti l'età classica il greco introdusse gradualmente l'aumento allo scopo di connotare il valore di azione passata nelle forme verbali dell'imperfetto, dell'aoristo indicativo e del piuccheperfetto, anticipando una ἐ alla forma verbale vera e propria.
Prendiamo ad esempio il verbo μανθάνω = io imparo; in origine la 1a persona singolare dell'imperfetto attivo era μάνθαν–ον = io imparavo e la 1a persona dell'aoristo indicativo era μάθ–ον = io imparai. Nel dialetto attico le forme corrispondenti sono invece rispettivamente ἐ–μάνθαν–ον ed ἔ–μαθον.
I poemi omerici costituiscono la più chiara testimonianza di questa innovazione, facendo coesistere forme di imperfetto e di aoristo indicativo ancora prive di aumento con altre forme fornite di aumento.
Un esempio abbastanza evidente di questa alternanza, condizionata da esigenze metriche, è costituito dal v. 2 del 1° libro dell'Odissea:
πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσε
vagò, dopo che ebbe distrutto la sacra roccaforte di Troia
dove πλάγχθη è aoristo indicativo senza aumento, mentre ἔπερσε presenta l'aumento.
In sede di analisi dei testi greci, la presenza dell'aumento può rendere più complessa l'individuazione e la ricerca del lemma, proposto dai vocabolari nella 1a persona singolare del presente indicativo.
Per risalire correttamente al lemma in vista della ricerca sul vocabolario, saranno da tener presenti le seguenti indicazioni:
- Innanzitutto si deve tener presente che, per quanto riguarda l'accento, le forme dell'imperfetto tendono a collocare l'accento per quanto possibile verso l'inizio della parola, compatibilmente con le regole dell'accento; es. προσλαμβάνω = io aggiungo ha come imperfetto προσελάμβανον
- Nelle forme verbali inizianti in vocale la ἐ dell'aumento si contrae con la vocale iniziale del verbo secondo le normali regole della contrazione.
Esempi:
Presente |
Traduzione |
Imperfetto |
ἄγω |
io conduco |
ἦγον |
ᾄδω |
io canto |
ᾖδον |
αἴρω |
io sollevo |
ᾖρον |
αὐξάνω |
io accresco |
ηὔξανον |
ἐλπίζω |
io spero |
ἤλπιζον |
ὀπλίζω |
io armo |
ὥπλιζον |
οἰκίζω |
io fondo |
ᾤκιζον |
ἱκετεύω |
io supplico |
ἱκέτευον |
ὑβρίζω |
io oltraggio |
ὕβριζον |
Sono però da osservare le seguenti eccezioni:
- I verbi inizianti in ε hanno come esito della contrazione η anziché ει; es. ἐσθίω = io mangio impf. ἤσθιον;
fanno eccezione i seguenti verbi, in cui l'esito dell'aumento è costituito da εἰ:
Presente |
Traduzione |
Imperfetto |
ἐάω |
io permetto |
εἴων |
ἐθίζω |
io abituo |
εἴθιζον |
ἐλίσσω |
io arrotolo |
εἴλισσον |
ἕλκω |
io tiro |
εἷλκον |
ἐργάζομαι |
io lavoro |
εἰργαζόμην |
ἕρπω |
io striscio |
εἵρπον |
ἑστιάω |
io convito |
εἱστίων |
ἕπομαι |
io seguo |
εἱπόμην |
ἔχω |
io ho |
εἶχον |
- Nei verbi composti con preposizione l'aumento si colloca tra la preposizione e la forma verbale vera e propria; es. l'imperfetto di προσ–λαμβάνω = io aggiungo è προσ–ε–λάμβανον;
- Le preposizioni che terminano in vocale, escluse ἀμφί e περί, elidono la vocale finale davanti alla ἐ dell'aumento; es. l'imperfetto di παρα-λαμβάνω = io ricevo sarà παρ–ε–λάμβανον; ma l'imperfetto di περι–λαμβάνω = io circondo è περι–ε–λάμβανον;
- Nei verbi inizianti in ῥ l'aumento comporta il raddoppiamento della ῥ iniziale; es. ῥίπτω > ἔρριπτον;
- Alcuni verbi il cui tema iniziava originariamente in digamma (Ϝ) prevedevano un aumento in η; in seguito alla caduta di digamma questi verbi hanno hanno subìto la metatesi quantitativa;
es.:
ὁράω (<*Ϝοράω) = io vedo > *ἠϜόρων > ἐώρων;
οἴγω (<*Ϝοίγω) = io apro > *ἤϜοιγων > ἔῳγων
ἑορτάζω (<*Ϝεορτάζω) = io festeggio > *ἠϜόρταζον > ἐώρταζον
- I verbi inizianti con il preverbio προ- subiscono normalmente la contrazione tra la ο e la e dell'aumento; es.: προβαίνω = io vado avanti > προύβαινον;
- Il preverbio ἐκ- assume la forma ἐξ- davanti all'aumento;
- I preverbi ἐν- e συν-, se avevano subìto assimilazione regressiva, recuperano la ν finale originaria;
es.:
συν–έ–λεγον è imperfetto di συλλέγω = io raccolgo;
συν–έ–μενον è imperfetto di συμμένω = io resto insieme;
συν–έ–ρραπτον è imperfetto di συρράπτω = io cucio insieme;
συν–έ–στελλον è imperfetto di συστέλλω = io spedisco insieme;
ἐν–έ–βαλλον è imperfetto di ἐμβάλλω = io getto dentro;
ἐν–ε–κάλυπτον è imperfetto di ἐγκαλύπτω = io nascondo dentro, io avvolgo;
- Tre verbi servili, oltre a un normale aumento in ἐ, ammettono anche un aumento in ἠ
βούλομαι = io voglio ha sia l'imperfetto ἐβουλόμην che l'imperfetto ἠβουλόμην;
δύναμαι = io posso ha sia l'imperfetto ἐδυνάμην che l'imperfetto ἠδυνάμην;
μέλλω ha sia l'imperfetto ἔμελλον che l'imperfetto ἤμελλον;
- Queste ultime tre forme con aumento in η sono indotte dall'analogia col verbo θέλω = io sono disposto a, che ammette una forma alternativa ἐθέλω, con un suo imperfetto regolare ἤθελον.