Durata delle sillabe

Notevole importanza riveste, nello studio della poesia greca, la capacità di individuare le sillabe dalle quali risulta composto un verso e di determinarne la durata. La poesia antica infatti si distingueva dalla prosa proprio per la sua ritmicità, derivante dal fatto che il poeta componeva scegliendo e disponendo le parole in modo tale che l'alternanza delle sillabe lunghe e brevi risultante fosse non casuale, ma riproponesse lo schema del verso di volta in volta prescelto.

Con il termine prosodia si intende l'insieme delle norme in base alle quali si stabilisce la durata delle sillabe di una parola o di più parole consecutive. L'analisi prosodica consiste nella divisionne in sillabe di un determinato testo e nel determinare se ciascuna di queste sillabe è lunga o breve.

In vista dell'analisi prosodica è necessario distinguere tra sillabe chiuse e sillabe aperte. Si dicono chiuse le sillabe che terminano in consonante, aperte quelle che terminano in vocale. Le sillabe chiuse sono sempre lunghe, visto che la loro durata è determinata sia dalla vocale che dalla consonante. La durata delle sillabe aperte coincide con la durata della loro vocale. A questo scopo si ricorderà quanto già esposto nella pagina dedicata alla classificazione delle vocali: η ed ω sono vocali lunghe, ε e ο sono brevi, α ι ed υ sono vocali di durata incerta. I dittonghi sono lunghi, risultando dall'accostamento di due vocali.

In sede di analisi prosodica e di definizione degli schemi metrici dei versi, convenzionalmente si utilizza:

Ecco un prospetto riassuntivo della durata delle sillabe:

Sillaba Vocale Segno di durata Definizione della durata Durata esempio Esempi
Aperta
η ω dittongo
ˉ
lunga
ˉ
εἰ-ρή-νη, pace
ˉ
ἄν-θρω-πος, uomo
ˉ
οὐ-ρα-νός, cielo
ε ο
˘
breve
˘
θε-ά, dea
˘
μό-νος, solo
α ι υ
˘
ˉ
dubbia
ˉ
ἀδικί-, ingiustizia
˘
μάχαι-ρᾰ, spada
ˉ
-λι-ον, Ilio
˘
αἴ-τῐ-ος, colpevole
ˉ
μῦ-θος, mito
˘
γῠ-νή, donna
Chiusa
qualsiasi
ˉ
lunga
ˉ
ἀ-δελ-φός, fratello
ˉ
κᾱρ-πός, frutto
ˉ
πολ-λοί, molti

Ricorda che, al fine di stabilire la suddivisione in sillabe e l'analisi prosodica, un verso va considerato come parola unica.

Ecco per esempio il primo verso dell'Odissea:

Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλὰ

e la sua suddivisione in sillabe:

αν-δρα-μοι-εν-νε-πε-μου-σα-πο-λυτ-ρο-πο-νος-μα-λα-πολ-λα

La sequenza costituita da consonante muta seguita da nasale o liquida nella lingua greca dell'età classica, dal punto di vista della divisione in sillabe, è trattata come sequenza inseparabile, motivo per cui le consonanti appartengono entrambe alla sillaba successiva. Di conseguenza la sillaba precedente è considerata aperta e pertanto la sua durata coincide con la durata della vocale. Questo fenomeno è chiamato comunemente correptio attica (=abbreviamento attico), proprio perché caratteristico della poesia dell'età classica ed ellenistica. Al contrario nella poesia di età arcaica, di ambiente prevalentemente ionico e non attico, la sequenza di consonante muta seguita da nasale o liquida viene quasi sempre trattata come normale sequenza di due consonanti, delle quali la seconda appartiene alla sillaba successiva, mentre la prima appartiene alla sillaba precedente che pertanto sarà chiusa e quindi lunga.

Esempio. La prima sillaba della parola πατρός, genitivo singolare del sostantivo πατήρ, padre, in Omero e nei poeti di età arcaica è trattata come sillaba lunga, il che indica che la divisione in sillabe era πᾱτ-ρός. In età successiva la quantità della prima sillaba della stessa parola è breve, il che presuppone una diversa suddivisione sillabica: πᾰ-τρός.