Dal Greco δίς = due volte + φθόγγος = voce, suono. Gruppo di suoni costituito da due vocali consecutive che dal punto di vista metrico sono considerate appartenenti ad un'unica sillaba lunga.
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Nella poesia latina sono trattati come dittonghi i seguenti gruppi vocalici:
Da notare che nella prassi tipografica non sempre viene utilizzato il segno della dieresi ¨ sopra la vocale e per indicare che il gruppo vocalico ae oppure oe non è trattato come dittongo. Ciò può indurre talvolta delle incertezze nell'analisi prosodica. Tali incertezze potranno essere risolte alla luce dello schema metrico del verso o del significato della parola desumibile dal contesto. Per esempio la parola aeris, intesa come genitivo singolare di aes, aeris (=bronzo) sarebbe prosodicamente interpretata come ˉ˘ in quanto costituita da due sillabe, la prima delle quali lunga perché costituita dal dittongo ae; nel caso in cui la parola aeris derivasse invece da aer, aeris (=aria), il volore metrico sarebbe ˉ˘˘.
Proprio per evitare simili incertezze e per facilitare l'analisi prosodica, condotta sia con mezzi informatici che in modo tradizionale, sarebbe auspicabile, nella grafia dei testi poetici latini, l'uso sistematico del carattere ë anziché del semplice e in tutti i casi in cui il gruppo vocalico o+e oppure a+e non costituisca dittongo.